Ufficio Patrimonio Agricolo Forestale Regionale (PAFR)

Competenze

L'Unione dei Comuni del Pratomagno opera per salvaguardare l'assetto forestale e ambientale del territorio allo scopo di perseguire uno sviluppo armonico di tutte le attività svolte nel suo territorio.

Una attività specifica è rivolta alla gestione del patrimonio agricolo forestale della Regione Toscana.

Servizio di riferimento

contatti

Ufficio Patrimonio Agricolo Forestale Regionale (PAFR)
Unione dei Comuni del Pratomagno
Via Perugia n. 2/A - 52024, Loro Ciuffenna (AR)
Lunedì: dalle 09.00 alle 13.00 - solo previa appuntamento
Giovedì: dalle 15.00 alle 17.30 - solo previa appuntamento
Telefono

L’Ufficio Patrimonio Agricolo Forestale Regionale (PAFR) gestisce (ai sensi dell’art. 29 della L.R. 21 marzo 2000 n. 39.) 4074 ettari di territori forestali pubblici, appartenenti al Patrimonio Agricolo Forestale della Regione Toscana ricadenti prevalentemente nei territori comunali dei Comuni di Castelfranco-Piandiscò, Loro Ciuffenna, Castiglion Fibocchi, Cavriglia e Cortona divisi in tre differenti complessi forestali:

  •  “PRATOMAGNO VALDARNO” (3.288 ettari);
  •  “MONTE GINEZZO” (293 ettari);
  •  “MONTI DEL CHIANTI" (102 ettari).

Le attività gestionali hanno come principale obiettivo quello di conservare, valorizzare ed incrementare il valore ecosistemico ed economico delle foreste tramite una gestione forestale sostenibile e una valorizzazione delle filiere locali nel medio e lungo periodo.

La gestione dei suddetti complessi forestali avviene attraverso uno strumento previsionale e di programmazione fondamentale: il Piano di Gestione. Esso ha una validità quindicennale e oltre ad eseguire una fotografia della realtà del territorio dal punto di vista vegetazionale, faunistico, naturalistico, pedologico ed infrastrutturale, mediante un cronoprogramma definisce annualmente i differenti interventi da realizzarsi. Tali interventi sono progettati e diretti dal personale tecnico dell’Ente, e realizzati dalle squadre forestali alle dipendenze dell’Ente oppure, per mezzo di gare annuali, da ditte private prevalentemente provenienti dal territorio circostante.

Nell’ottica di valorizzazione delle filiere locali, nel 2018, l’Unione dei Comuni del Pratomagno ha deciso di supportare le aziende locali partecipando ad un progetto che punta a un maggiore coordinamento e collaborazione tra imprese di trasformazione, di taglio ed esbosco, da una parte, ed enti pubblici e privati, dall’altra. Il Progetto Integrato di Filiera (PIF), denominato “La strada del legno tra l’Arno e il Tevere: come enti pubblici e imprese operano nello sviluppo integrato della filiera” è stato realizzato in collaborazione con l’Unione dei Comuni Montani del Casentino (capofila) e l’Unione dei Comuni della Valtiberina per il periodo 2017-2023 ed è stato realizzato grazie al cofinanziamento del PSR Toscana 2014-2022. Si tratta del primo PIF forestale della provincia di Arezzo e di uno dei pochi in Toscana.  

Gli obiettivi principali del progetto erano:

  • creare una filiera per la produzione di legna da ardere e cippato per la produzione di energia e un consorzio del legno da opera per la produzione e la vendita di semilavorati
  • diffondere e incentivare tecniche di meccanizzazione nella filiera forestale per aumentare la produttività delle aziende, la competitività del settore e la sicurezza sui luoghi di lavoro
  • valorizzare le foreste locali, ponendo le basi per la certificazione di qualità riguardo alla provenienza del prodotto
  • favorire buone pratiche di sostenibilità ambientale e ridurre l’impatto ambientale attraverso una migliore gestione delle foreste

I principali risultati del progetto riguardano:

  • rafforzamento della collaborazione tra aziende della filiera forestale, aziende agricole e di trasformazione per una gestione più efficiente delle attività silvocolturali;
  • maggiore remunerazione dei produttori forestali grazie a un miglior prezzo di vendita del legname e a una riduzione dei costi di produzione ottenuta con macchinari più moderni e meno attività manuali;
  • Realizzazione di un marchio commerciale che consente di riconoscere le produzioni sul mercato.
  • riduzione delle emissioni in atmosfera dovute alla riduzione dei trasporti verso fornitori di legna distanti a favore di un maggiore approvvigionamento locale;
  • migliore collaborazione tra enti pubblici e aziende private: le Unioni concedono alle ditte superfici al taglio e si occupano della commercializzazione del legname ottenuto.

Attualmente è in corso il processo di certificazione dei Complessi Forestali Regionali ai sensi degli standard internazionali FSC® (Forest Stewardship Council) e PEFC™(Programme for the Endorsement of Forest Certification). La certificazione forestale è un processo volontario nel quale, sottoponendosi ad un organismo di controllo autorizzato, si certifica la Gestione Forestale Sostenibile di un determinato territorio, ovvero una gestione delle foreste e dei territori forestali in linea con stringenti requisiti ambientali, sociali ed economici, tali da mantenere biodiversità, produttività, capacità rigenerativa, vitalità e il loro potenziale per garantire ora e in futuro importanti funzioni ecologiche, economiche e sociali a livello locale, nazionale e globale.

Ultimo aggiornamento Mer, 24.04.2024 - 12:13